Dall’8 al 29 gennaio verrà trasmessa su Rai 1 la serie televisiva La Storia, otto episodi diretti da Francesca Archibugi (Il nome del figlio, Gli sdraiati, Il colibrì) con Jasmine Trinca, Elio Germano, Asia Argento, Lorenzo Zurzolo, Francesco Zenga e Valerio Mastandrea.
Sceneggiata dalla stessa regista con Giulia Calenda, Ilaria Macchia e lo scrittore Francesco Piccolo, la serie televisiva porta sul piccolo schermo gli eventi narrati da Elsa Morante (1912-1985) nel suo romanzo La Storia.
Non è la prima volta che il capolavoro di Elsa Morante è stato adattato per la televisione. Era già successo nel 1986, quando della trasposizione si era occupato Luigi Comencini (Pane, amore e fantasia), che aveva scelto come protagonista Claudia Cardinale.
Pubblicato nel 1974 direttamente in edizione tascabile nella collana «Gli Struzzi» di Einaudi, La Storia è senza dubbio l’opera più letta e amata di Elsa Morante. Ebbe infatti fin da subito un grande successo presso il pubblico, anche se all’epoca della sua uscita fece parecchio discutere e fu ricevuta tiepidamente da parte della critica.
Scritto in tre anni a partire dal 1971, La Storia è ambientato principalmente a Roma tra il 1941 e il 1947 e narra la storia di Ida Ramundo. Ida è una maestra elementare trentasettenne, ebrea per parte di madre, rimasta vedova a seguito della morte del marito Alfio Mancuso, scomparso durante la Guerra d’Etiopia. Oltre al figlio Antonio detto Nino, un turbolento ragazzo di 15 anni, Ida si deve occupare anche di Giuseppe, un bambino gracile ben presto ribattezzato Useppe dal fratello Nino, avuto dal giovane soldato tedesco Gunther, che l’ha violentata una notte di gennaio del 1941 quando era ubriaco. Anche di lui Ida non saprà più nulla, dal momento che questi perirà a bordo del convoglio aereo destinato al trasporto delle truppe tedesche in Africa. Isa, Nino e Useppe abitano in una casa nel quartiere San Lorenzo e devono resistere tra le macerie di una città bombardata.
Romanzo corale e dai molti filoni narrativi, La Storia racconta gli ultimi anni del fascismo, le tragiche deportazioni degli ebrei da parte dei nazisti e l’inizio della guerra partigiana per le strade di Roma. Dando voce agli ultimi, alle vittime silenziose della Storia e raccontando la Seconda guerra mondiale dal punto di vista del popolo, Morante utilizza gli stilemi del neorealismo, ammantandoli però di un profondo nichilismo, dal momento che per l’autrice non esiste nessuna speranza ultima per l’umanità.
Inserito nella lista dei «Cento migliori libri di tutti i tempi», stilata nel 2002 dal Norwegian Book Club, La Storia è un libro dalla struttura narrativa complessa, caratterizzato da una polifonia di voci che si intrecciano per costruire un affresco il più completo possibile della realtà. Tra le pagine del romanzo Morante – prima donna ad aver vinto il Premio Strega con L’isola di Arturo nel 1957 – affronta le dimensioni più oscure e complesse della natura umana, trattando temi universali come l’amore, la morte, la violenza e la speranza, dando vita a un romanzo che va oltre i confini temporali.
A cinquant’anni esatti dalla sua prima pubblicazione, La Storia è un capolavoro che continua ancora a influenzare generazioni di lettori, gettando uno sguardo tanto su un passato travagliato quando su un presente e un futuro in cui l’umanità è ancora una volta messa alla prova.